STORIA
Nel corso dell'ultimo ventennio la prospettiva psicosociale in oncologia prende corpo come ambito di studio a sé, anche se sviluppatasi già a partire dagli anni '50 quando, negli Stati Uniti, si costituiscono le prime associazioni di pazienti laringectomizzati, colostomizzati e di donne operate al seno.
Presso il Memorial Sloan-Kettering Center di New York nasce in questo periodo il primo Servizio autonomo finalizzato all'assistenza psicologica del paziente affetto da cancro.
A partire dagli anni '80 la psico-oncologia si sviluppa attraverso i contributi specifici dei diversi ambiti applicativi. La diffusione di attività cliniche e di servizi psiconcologici nelle strutture sanitarie facilita la sensibilizzazione delle associazioni scientifiche oncologiche nel panorama internazionale, quali: l'American Cancer Society, già attiva dal 1913 con lo scopo di diffondere le conoscenze relative ai sintomi, al trattamento e alla prevenzione dei tumori; l'International Psychooncology Society (IPOS) nata nel 1984 con il proposito di creare una rete tra i professionisti del settore; l'European Society of Psychosocial Oncology costituitasi nel 1986 con l'obiettivo di accrescere le conoscenze attraverso conferenze e rapporti di collaborazione.
In Italia il primo Servizio di Psicologia orientato specificamente all'assistenza del paziente oncologico viene costituito nel 1980 presso l'Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova; a Milano nel 1985 viene fondata la SIPO (Società Italiana di Psico-Oncologia), in seguito al crescente interesse tra le discipline medico-chirurgiche e psicologico-psichiatriche per la "psichiatria di liaison", introdotta alla fine degli anni '70, che si occupa di sostegno rivolto ai pazienti e supporto alle diverse figure professionali coinvolte nel trattamento.
Nel 1993 la SIPO contava 250 membri tra psicologi, psichiatri ed oncologi; dal 1996 la società ha ampliato la partecipazione anche agli altri operatori del settore ed è articolata territorialmente in sezioni regionali, finalizzate a favorire una certa capillarità ed uniformità nella diffusione delle linee di intervento e di ricerca della disciplina.